Anche tu hai sentito parlare dei famosi tatuaggi lauretani.
Ma precisamente di che cosa si parla e dove nasce questa tipologia di tatuaggio?
Verso la fine del 1400 molti pellegrini decisero di recarsi in uno dei posti più antichi e sacri nel centro Italia.
Precisamente si parla di Loreto, città della regione marchigiana, dove durante quel periodo presero campo i marcatori di Loreto.
Ma chi erano?
Lascia che ti spieghi meglio..
Sei pronto? Iniziamo!
Puoi pensare che il tatuaggio è una pratica che ha preso piede negli ultimi 100 anni, ma la storia racconta ben altro.
Infatti gli studiosi affermano che questa antica tradizione risalga alle popolazioni primitive.
Nel 1991 un team di ricercatori italiani, sulle alpi Venoste, ha trovato il primo uomo tatuato, Ötzi.
Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo La mummia di Ötzi: il primo uomo tatuato.
I ricercatori attestano che il corpo risale all’età del rame.
Pensa da quanto tempo il tatuaggio è presente.
Un’altra fonte dove viene citata questa forma d’arte è la Bibbia.
Nel Leviatico 19,28 viene riportata questa proibizione:
“Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio”.
L’inizio della storia del tatuaggio lauretano incomincia intorno al 1400 – 1500, nelle Marche, più precisamente nel comune di Loreto.
Questa città è uno dei posti più sacri e antichi d’Italia, denominata infatti la Lourdes Italiana perché si narra che è stata in precedenza, la dimora della Vergine Maria.
Proprio in questa località ricca di manifestazioni sacre, intense e significative, durante il IV secolo nacquero dei marcatori di simboli, i cosiddetti marcatori di Loreto.
Lascia che ti spieghi meglio..
A quel tempo, la parola tatuaggio non esisteva e si parlava di marcatori e marchi.
Questi artigiani erano i tatuatori che riproducevano i simboli del tatuaggio lauretano.
Erano davvero pochi a quel tempo infatti esistevano solo cinque famiglie che svolgevano questa attività.
Devi sapere che il tatuaggio di Loreto ha un’origine esclusivamente mistica, come anche gli studiosi ritengano che abbia un carattere profondamente religioso, come fosse un giuramento a Dio.
Da un ampia ricerca si pensa che il tatuaggio lauretano nasce grazie alle stimmate di San Francesco d’Assisi.
Diversi studiosi hanno affermato che nell’Oriente cristiano, in special modo, in Terra Santa gli stessi segni che venivano tatuati o impressi a fuoco erano la chiara raffigurazione dei tatuaggi che venivano fatti a Loreto.
A quel tempo la chiesa tollerava il tatuaggio perché permetteva di riprodurre simboli sacri e quindi importanti. Nel corso degli anni però questa pratica non fu più accettata perché nel 1861, Loreto, passò dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia.
Le autorità si opposero a questa tradizione tanto che furono sequestrati oltre 100 stampini di legno.
Le persone che si tatuavano erano prevalentemente pellegrini che arrivavano da ogni parte del mondo per portare con se un vero simbolo di appartenenza.
Infatti il tatuaggio era visto come un atto di affidamento totale alla Vergine Maria, raffigurando la sua protezione.
Anche i cavalieri presero parte a questo movimento perché in quel periodo erano presenti le crociate.
E che cosa significa ti starai domandando?
A quel tempo, se morivi in battaglia e non portavi una croce con te, come ad esempio una catenina, non venivi riconosciuto cristiano e senza sepoltura non potevi andare in paradiso.
È proprio qui che entrano in gioco i tatuaggi.
Infatti se avevi una croce tatuata, avevi diritto ad essere sepolto e riconosciuto in caso di morte durante una battaglia. Se portavi una croce con te c’era una buona possibilità di perderla o che qualcuno potesse rubartela.
Per questo i tatuaggi permettevano ai cavalieri di assicurarsi il paradiso.
Durante gli studi effettuati sono state analizzate 54 figure presenti su 50 tavolette utilizzate dai marcatori lauretani. È stato scoperto che i segni impressi su ogni pezzo di legno raffiguravano un particolare interesse per i temi sacri e della passione.
Il tatuaggio lauretano poteva rappresentare delle semplici croci ma arrivare anche a delle rappresentazioni più complesse come la crocifissione o la figura della Madonna di Loreto stilizzata.
Non mancavano di sicuro simboli lauretani riferenti a frasi o simboli dello spirito santo, ma anche quella di due cuori trafitti marchiati dalle spose come promesse a Dio.
La morte prende anche la sua parte.
Difatti le vedove potevano rappresentare un ricordo, come quello del marito un defunto.
Si tatuavano soggetti come il teschio con le tibie incrociate, il nome del marito o la frase “memento mori”.
Durante gli ultimi anni sono state ritrovate antiche descrizioni sul modo di effettuare il tatuaggio da parte dei marchiatori lauretani.
Ora ti riporto la descrizione più tecnica e attenta del procedimento quella di Pigorini-Beri:
“
L’operatore, presa la tavoletta e impregnatala di tintura, la premeva forte sulla pelle perchè vi rimanesse l’impronta. Quindi, con rapidità incredibile, ne segnava a fitti puntini i contorni, mediante una penna munita di tre punte acute d’acciaio, riunite in un manico con una legatura di grosso refe impeciato. Subito dopo tirava leggermente la pelle per ogni lato, fino alla fuoriuscita del sangue. A questo punto eseguiva la spalmatura sulla cute con un inchiostro turchino, che vi penetrava, fissandovisi definitivamente e imprimendovi l’esatto disegno inciso nella tavoletta. L’operazione era dolorosa ma, dopo 24 ore, in genere il dolore scompariva.”
Oggi puoi pensare che non è più possibile eseguire questo tipo di tatuaggio, forse perché non esistono più marcatori lauretani o perché non ci sono più le tavolette per riprodurre le figure originali.
Lasciati sorprendere…
In realtà c’è un posto dove puoi ritrovare la tradizione che svolgevano i tatuatori lauretani, dove puoi ripercorrere la stessa esperienza che i pellegrini facevano.
E immagina dov’è?
Proprio lì. A Loreto.
Jonatal Carducci o in arte Jona Tattoo Art è un tatuatore classe 1977 originario di Pieve Torina un piccolo paese dell’entroterra marchigiana.
Jona è un appassionato di tatuaggi sacri, tanto che, la passione verso questo mondo nel 1996 lo portò ad aprire il suo primo studio.
Dal 2002 iniziò a collezionare utensili e ricordi legati al mondo dei tatuaggi, fino a che un giorno ha deciso di riprodurre gli stessi stampi che usavano i Marcatori di Loreto.
Da non crederci vero?
La sua missione infatti è quella di far riscoprire questa antica pratica e mantenere viva questa tradizione nella città dove ebbe inizio.
Scopri di più su Jona Tatuaggi Lauretani: Tatuaggi sacri e profani di Loreto
La tecnica utilizzata è la stessa di un tempo, ovvero la “hand poke”, una tecnica dove viene utilizzato esclusivamente un ago, con più o meno punte, creando così il tatuaggio punto per punto.
Chiaramente Jona specifica che nonostante si utilizzi la stessa tecnica nel suo studio la sicurezza non manca.
Ti consiglio vivamente di fare un salto da lui per scoprire un pò di più sulla storia dei tatuaggi lauretani e magari farti “marchiare” come da tradizione.
La mia passione per il tatuaggio mi ha portato negli ultimi anni a portare a più persone informazioni, cultura e curiosità riguardo a questo mondo. Esplora tutti gli articoli che trovi qui sul mio blog.
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