
Ti sarà sicuramente capitato di aver notato dei tatuaggi rappresentanti degli ideogrammi giapponesi o magari aver ricercato dei tatuaggi da fare in coppia.
Potresti anche aver sentito parlare dei primi tatuaggi decorativi giapponesi, chiamati irebokuro, una forma di tatuaggio decorativo che veniva fatto tra due persone.
Non conosci l’irebokuro?
Prima di leggere l’articolo Kisho bori leggi l’articolo sull’irebokoru se non ne hai mai sentito parlare.
Irebokuro: il tatuaggio di coppia giapponese.
Infatti devi sapere che il Kisho bori e l’irebokoru sono due tipologie di tatuaggio decorativo giapponese, collegate tra loro.
E che cosa collegano questi due tatuaggi decorativi?
Lascia che ti racconti di più…
Pronto? Iniziamo.
Il Kisho bori nasce a seguito dell’irebokuro, precisamente a Edo (Tokyo).
In Giappone prima della comparsa dell’irebokuro il tatuaggio era sempre utilizzato per identificare i criminali. Veniva chiamato tatuaggio punitivo o meglio Irezumi.
Solo grazie allo sviluppo economico e alle azioni intraprese dai Chōnin, una nuova classe sociale, formata da artigiani e mercanti che il tatuaggio decorativo giapponese prese piede.
Voglio però aprirti una piccola parentesi..
Il tatuaggio decorativo giapponese sicuramente prenderà largo spazio e verrà praticato frequentemente durante il periodo Edo (1603-1868)
Attraverso alcune ricerche storiche si pensa che l’utilizzo della pratica dell’irebokuro, fosse stata già eseguita in precedenza, durante il periodo Meiji.
Ma c’è di più.
Intorno al XII secolo a Kyoto, Honen fonda una tipologia di tatuaggio decorativo chiamato Jodo shu.
Il Jodo shu era un tipo di tatuaggio legato allo sviluppo del buddhismo delle terre pure, l’unico modo che accompagnava i sacerdoti ad avere fede nel voto al Buddha Amida.
Infatti oltre a dipingersi la pelle, si crede che i monaci si tatuavano i sutra o immagini del Buddha di Amida, del Buddha Sakayamuni e del Kannon.
Grazie alla casta dei Chonin il tatuaggio decorativo prese piede fino a che dal singolo punto eseguito nell’irebokuro si passa ad una forma di tatuaggio più evoluta, ovvero quella del Kisho Bori.
Lascia che ti racconti di più..
Come hai letto fino ad ora, il primo tatuaggio decorativo Giapponese era caratterizzato da un neo o punto.
Con l’evoluzione dell’irebokuro a Kisho bori, i soggetti e gli elementi cambiano drasticamente.
Il simbolo per eccellenza era sicuramente il nome dell’amante seguito subito dal kanji “Inochi” 命 che significa “Vita”.
Il kanji viene raffigurato con una piccola differenza ossia il segno grafico viene allungato nella parte bassa volta a significare qualcosa di duraturo nel tempo.
Puoi trovare nel Kisho bori anche altre tipologie di soggetti, come elementi grafici, frasi o nomi di amanti tutti volti a esprimere i propri sentimenti verso una precisa persona.
Per questa tipologia di tatuaggi, non si richiamava l’esperienza di un maestro tatuatore, infatti nella maggior parte dei casi, il tatuaggio veniva eseguito tra le due persone di interesse o individualmente.
Pertanto con il passare del tempo il Kisho bori, cambia il proprio significato.
Durante i primi anni questa tipologia di tatuaggio veniva fatto come simbolo d’amore come l’irebokuro, ma successivamente viene utilizzato dalle cortigiane o dalle geishe per motivi economici.
Anche se non tutte le cortigiane si sarebbero tatuate, in special modo quelle di alto rango, perché considerato poco coerente ed elegante, il kisho bori veniva utilizzato dalle prostitute come giuramento eterno verso i clienti più frequenti e fidati.
La posizione di dove veniva tatuato il kisho bori era altrettanto importante, perché questa faceva sì che il tatuaggio avesse un significato di amore nascosto.
Solitamente le cortigiane o le geishe che si sottoponevano a questo tatuaggio decorativo, si tatuavano in punti come l’ascella o le anche, così che il tatuaggio fosse visibile sono nei momenti di pura intimità.
Il Kisho bori è stato sicuramente uno dei modi con cui le cortigiane e le geishe potevano dimostrare la loro fedeltà verso i clienti fissi, ma ne possiamo trovare altre 4.
Continua a leggere e scopri di più…
Tra i vari racconti storici tra cui quello di Cecilia Segawa Seigle, si può far riferimento a tutte le pratiche utilizzate dalle cortigiane e dalle geishe per dimostrare la loro piena fiducia verso i clienti più frequenti o fissi.
Esistevano quindi diversi giuramenti o pegni d’amore tra cui il Kisho bori, come abbiamo appena visto.
Sono in tutto 5, disposti in maniera crescente secondo il loro grado di importanza.
Come racconta Lafcadio Hearn nonostante il taglio dei capelli sia una delle dimostrazioni meno importanti rispetto a tutte le altre per la donna, i capelli, sono l’ornamento più rilevante.
Questo per sottolineare quanto era importante anche solo il pegno d’amore meno importante.
Cecilia S. Seigle ci sottolinea anche un altro aspetto molto importante durante lo svolgimento del Kisho bori.
Per far si che il messaggio di dimostrazione fosse ancora più veritiero era importante che la cortigiana o la geisha si tatuavano il nome dell’amante da sole.
Esse potevano ricorrere all’utilizzo di due metodi:
Tutte queste testimonianze storiche vengono riportate in molti racconti storici come nello Shikedo Okagami o nei vari racconti Ukiyozōshi.
I racconti Ukiyozōshi facevano parte di un genere letterario popolare, caratterizzato per lo più da scene piene di quotidianità e realismo.
Questa tipologia di genere letterario viene suddiviso in altri generi in base alla storia raccontata e all’ambiente presente nello scenario.
Possiamo dividerlo in quattro macro categorie:
• Kōzoku-mono: Storie ambientate nei quartieri di piacere.
• Chōnin-mono: Storie ambientate nelle borghesie cittadine con protagonisti personaggi “Chōnin”, ovvero mercanti ed artigiani.
• Setsuwa-mono: Storie di episodi e fatti particolari.
• Buke-mono: Storie di personaggi appartenenti alla classe sociale dei “Bushi” ovvero dei samurai.
Ma non solo troviamo delle testimonianze dell’irebokuro e del kisho bori anche nei Senryū grazie all’avviso di un noto storico di nome Van Gulik.
In questi racconti poetici, davvero molto ironici possiamo trovare una testimonianza.
Come da testo:
Utsukushii | Mi ni mei wo horu | Tabane hari. Tradotto: Sul corpo splendido, il motto é tatuato con un pugno di aghi.
John Doe
E ancora un’altra testimonianza:
Massaona | Uso wo keisei | Hari de tsuki. Tradotto: Di blu scuro, la cortigiana si tatua le sue bugie.
John Doe
Puoi pensare che la pratica del tatuaggio decorativo giapponese fosse praticata solo dalle cortigiane o dalle geishe.
In realtà nel corso degli anni si sviluppò un nuovo filone del tatuaggio decorativo, simile al Kisho Bori praticato però quasi ed esclusivamente da uomini.
Solitamente questo tipo di tatuaggio svolto dagli uomini era spesso riferito a convinzioni o riflessioni personali.
Le immagini o i disegni che venivano rappresentati sulla pelle potevano essere frasi che rappresentavano se stessi o i propri ideali, fantasie personali o elementi che facevano riferimento ai propri legami con la religione.
Si pensa però che questo filone, derivi non dalla cultura Giapponese ma da quella Cinese.
Da alcune ricerche, posso dirti che il primo esempio deriva proprio dalla Cina, intorno al XII secolo.
Il protagonista di questo episodio è proprio Yueh Fei, un generale Cinese che fu accusato ingiustamente di aver tradito.
Nella sua schiena Yueh Fei, portava scritto “chin chung pao kuo” o meglio tradotto “leale fino alla fine“.
conosci l’irebokuro?
Leggi ora l’articolo sul primo tatuaggio decorativo giapponese, Irebokuro: il tatuaggio di coppia giapponese.
La mia passione per il tatuaggio mi ha portato negli ultimi anni a portare a più persone informazioni, cultura e curiosità riguardo a questo mondo. Esplora tutti gli articoli che trovi qui sul mio blog.
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